Archive for the ‘Italiano’ Category

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Vai all’incontro precedente – Day 1.1

La porta si apre di slancio e la figura incappucciata piomba nell’atrio dell’edificio. Colti di sorpresa Albert e Rudolf alzano le armi, pronti al fuoco.

<Non sparate! Non sparate!> urla l’intruso <sono qui per aiutarvi! Non sparate!>

<Dannazione idiota!> sbotta Rudolf <stavo per riempirti di piombo. Ti sembra il modo di entrare?> Rudolf osserva il nuovo arrivato che si fa scivolare indietro il cappuccio.

<Quello è Rob> dice Albert rivolto a Rudolf <vive nella casa qui di fronte, è un grande fan della radio…> Albert si rivolge verso il giovane poco più che ventenne che gli sta davanti, una faccia da ragazzo piantata su un robusto corpo da uomo <…vediamo se indovino: hai sentito il messaggio e ora vuoi salvare il mondo, ragazzo? Qui non siamo in un gioco, qui ci si gioca la pelle, torna a casa e resta al riparo!>

<Ehi! Non sono più un ragazzo!> si lamenta Rob <Io pensavo che con il fucile di papà…>

<Basta!> lo interrompe Albert <tu vuoi andare in giro a farti ammazzare!>

<Ehi! Non litigate> si intromette Rudolf <Secondo me non è scritto da nessuna parte che se resta chiuso in casa sarà più al sicuro che con noi. Il ragazzo qui ha un bel fucile, in questo momento penso che un’arma in più ci renda tutti e tre molto più sicuri…>

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I tre escono cautamente dall’edificio e cominciano a muoversi verso sud. Albert apre la strada seguito a da Rudolf e Rob.

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<Sento qualcosa avvicinarsi, sembra… sembra una sirena!> Esclama Albert <La polizia sta arrivando per metterci in salvo!>

L’auto della polizia raggiunge il gruppo, le portiere si spalancano e due agenti escono dal veicolo.

<Fermi tutti!> Urla l’agente più anziano <Gettate le armi! Siete in arresto per procurato allarme!>

Albert, Rudolf e Rob restano come pietrificati, gli agenti sono accorsi per arrestarli! Possibile che la polizia ancora non sappia nulla della minaccia Zombie?

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Rob, il fucile ancora in mano, si rivolge all’agente di fronte a lui. <Ehi! Non siamo terroristi! Come vi salta in mente? Abbiamo solo cercato di avvertire la città del pericolo!>

<Certo, certo> risponde il poliziotto <la minaccia dell’invasione degli zombie… Non sapete che è un reato grave procurare il panico? Anche se è solo uno scherzo, potreste essere incriminati per terrorismo. Ora gettate le armi> La voce dell’uomo diventa gelida mentre estrae la sua pistola.

<Dannazione!> sbotta Rob <Ci hanno sentiti!>

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Attirati dal rumore il gruppo di Zombie abbandona la porta dell’armeria e si dirige verso l’auto della polizia!

<C’è qualcuno laggiù!> Afferma il poliziotto più giovane <un gruppo di persone si avvicina>

Con improvviso slancio gli Zombie si gettano sull’agente, pronti a divorarlo.

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<Abbattiamoli!> Urla il poliziotto <Fuoco, fuoco!>

I due agenti scaricano le armi contro gli aggressori, uno degli Zombie cade a terra ucciso, mentre altri si avvicinano attratti dalle esplosioni.

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Assalito dai restanti Zombie, il giovane agente è costretto a difendersi a mani nude. Colpisce più volte con forza, fino a quando tutti i mostri sono a terra, inoffensivi.

I due poliziotti si guardano sconvolti:

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Rapidamente risalgono sulla volante, girano l’auto, e accelerano verso il centro della città.

<Veloci!> urla Albert <muoviamoci alla svelta, prima che ne arrivino altri!>

<Aspetta> risponde Rob <prendiamo una di queste auto, così saremo più veloci che a piedi ed anche più al sicuro!>

<Intendi rubare un’auto?!> si intromette Rudolf dubbioso.

<Quando la crisi sarà passata possiamo sempre restituire l’auto al suo proprietario> propone Rob.

<Ok, basta che facciamo in fretta, uno di quei mostri si avvicina!> Risolve Albert.

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Mentre Rob comincia il suo tentativo di far partire l’auto, Albert controlla l’ultimo zombie rimasto che con passo trascinato si sta avvicinando al parcheggio.

<Forza Rob> dice Rudolf <non abbiamo voglia di affrontare un’altro di quei mostri!>

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Riusciranno i tre ad allontanarsi in auto prima di essere raggiunti?

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Vai all’incontro precedente – Day 0

Dopo essere sfuggiti agli Zombie che si erano radunati intorno al ristorante fuori città, Albert e Rudolf raggiungono la periferia, dove si trova l’emittente per cui Albert lavora.

<Andiamo verso la radio… da lì potrò dare l’allarme e dire a Linda di correre a casa> aveva detto Albert qualche ora prima <devo salvarla ad ogni costo…>

<Non ti preoccupare, sarete insieme prima di quanto pensi> l’aveva rassicurato Rudolf con la speranza di non essere troppo ottimista.

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La città sembra dormire tranquilla mentre il sole si affaccia all’orizzonte.

<Se vuoi proteggere la tua ragazza> sussurra Rudolf <abbiamo bisogno di qualcosa di meglio di un crick e una mannaia…>

<Seguimi, so dove possiamo andare> Risponde Albert con un sorriso.

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Albert e Rudolf corrono  verso l’armeria decisi ad aumentare la loro potenza di fuoco, ma a pochi metri dalla porta d’ingresso Rudolf scivola a terra con un tonfo e dopo essersi rialzato raggiunge Albert zoppicando.

All’improvviso i due sentono qualcosa alle loro spalle… si voltano, ma fortunatamente non c’è nulla.

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Al secondo tentativo Albert e Rudolf riescono a forzare la porta. Una volta entrati nell’armeria vedono attraverso le finestre di vetro rinforzato un gruppo di Zombie avvicinarsi tra gemiti e mani che artigliano l’aria.

<Cerca qualcosa che ci possa tornare utile! > dice Albert mentre comincia a barricare l’ingresso.

<Ho trovato una mitraglietta!> Esclama Rudolf <trova qualcosa per te mentre finisco con la porta>

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<Credo che siamo pronti ad andare> afferma Albert mentre carica il colpo nel suo nuovo fucile a pompa.

<D’accordo> risponde Rudolf <questa porta non dovrebbe aprirsi tanto facilmente>

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Lo spazio sul retro dell’edificio è sicuro. Albert si lancia di corsa verso l’emittente radio mentre Rudolf lo segue zoppicando.

Gli Zombie sull’altro lato dell’edificio cominciano a colpire la porta con violenza, ignari della fuga delle loro prede.

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Albert raggiunge lo studio radiofonico, armeggia con i collegamenti per alcuni interminabili istanti finché si accende la luce della diretta:

“Attenzione! Attenzione! …Questo non è uno scherzo… Attenzione! … Ascoltate attentamente…”

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Terminata la trasmissione Albert si lascia cadere su una poltrona, sfinito.

<Uff… Ce l’abbiamo fatta!> esulta Albert <spero solo che Linda arrivi a casa sana e salva…>

<Finora abbiamo visto solo tre di quei mostri qui in città> Ribatte Rudolf <Probabilmente non ce ne sono ancora molti in giro… Muoviamoci a raggiungere casa tua. Per ora siamo riusciti a cavarcela, ma non sappiamo cosa può capitare ancora>

Mentre Albert e Rudolf discutono sul tragitto migliore da seguire, dalla casa di fronte esce un ragazzo incappucciato che stringe in mano un fucile da caccia.

Mentre si dirige verso la stazione radio il ragazzo carica due colpi nel fucile… Quali saranno le sue intenzioni?

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Vai al prossimo incontro – Day 1.2

Estratto dal diario di Albert Markowski            

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“L’anno non poteva cominciare in modo peggiore. Dico sul serio.

Tanto per cambiare anche questa volta era toccata a me la diretta di Capodanno. Credo sia il terzo anno di fila che sono costretto a passare la serata guidando fino ad Ennis per trasmettere alla radio una festa noiosa in cui suonano musica davvero di merda. In queste occasioni credo di odiare un poco il mio lavoro. Per fortuna Linda aveva il turno di notte alla clinica e, almeno,  mi sono risparmiato le lamentele sulle  cene che vanno a monte per colpa di “quella stupida radio”.

E’ stato tornando da Ennis che è finito il mondo, o meglio, è stato allora che mi sono accorto che le cose stavano cominciando ad andare a rotoli. Lungo la strada i fari illuminarono la scena di un incidente stradale. Due auto bloccavano la strada, rovesciate e fumanti. Una terza auto era ferma a pochi metri di distanza con un uomo appoggiato alla portella aperta. Mi sono fermato, non c’erano mezzi di soccorso e ho chiesto all’uomo se aveva già chiamato la polizia. <No> mi ha risposto chiudendo la portiera dell’auto <non si riesce ad avere la linea con il cellulare. Prendi il crick anche tu, proviamo a spostare una di queste due carcasse!>.”

Albert e Rudolf si avvicinano al SUV rovesciato, con l’intenzione di riuscire a spostarlo per liberare la strada. Appena superano il veicolo i due notano qualcuno muoversi nella notte poco oltre.

<Abbiamo trovato i due fessi che hanno combinato questo casino!> esclama Albert sarcastico.

<Sembra di sì, ma c’è qualcosa di strano…> risponde Rudolf mentre i due feriti si avvicinano con una strana, rapida, lentezza.

Zed or not zed

Arrivati a pochi metri di distanza Albert e Rudolf  riescono a vedere le gravi ferite che coprono i corpi dei due sconosciuti. Nessuno potrebbe muoversi dopo aver perso tutto il sangue che ricopre i vestiti dei due. Improvvisamente i feriti si lanciano all’assalto, tra gemiti disarticolati e schiocchi di denti che mordo l’aria con violenza. Albert e Rudolf si preparano a contrastare l’attacco, i crick saldamente impugnati come mazze.

<Sembrano degli Zombie!> grida Albert preso dal panico <Questi due sono morti viventi!> La voce esce stridula dalla sua bocca mentre si libera dalla presa del primo dei due assalitori e si allontana correndo verso la campagna.

Rudolf riesce a mantenere il sangue freddo e sferra un forte colpo sulla testa del suo aggressore. Il metallo del crick apre un grosso foro nella fronte dell’uomo che cade a terra definitivamente abbattuto.

Zombie killer!

Rudolf, passata la scarica di adrenalina, si ritrova a fronteggiare l’assalitore rimasto. Questa volta, però, la paura ha il sopravvento e dopo una breve scontro si allontana correndo seguito da Albert.

<Continua a seguirci!> sbotta Albert <E laggiù mi sembra di sentirne un’altro avvicinarsi>

<E’ abbastanza lento da riuscire a sfuggirgli> risponde Rudolf concitato <Andiamo verso quella macchia di alberi, cerchiamo di seminarlo!>

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Albert e Rudolf riescono a trovare riparo tra gli alberi ed i cespugli più fitti.

<Sembra uno di quei film da incubo che passano alla TV via cavo!> sussurra Albert <Guarda! continuano a muoversi verso di noi… è come se riuscissero a vederci anche in questa oscurità>

<Credo che ci sentano, oppure ci fiutano… Non lo so cazzo! Anzi, proprio non so che diavolo siano quei cosi> Rudolf tace per alcuni istanti mentre cerca di calmarsi <Laggiù c’è un ristorante, se riusciamo ad entrare possiamo telefonare alla polizia!>

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Albert e Rudolf si muovono verso il ristorante, debolmente illuminato nella notte altrimenti nera come il carbone. Alle loro spalle i due Zombie continuano l’inseguimento, guidati dalla fame di carne umana…

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Arrivati davanti all’edificio Albert e Rudolf trovano la porta d’ingresso sprangata dall’interno.

<Questi sono andati in vacanza e hanno sigillato per bene il negozio!> Grida Rudolf.

<Cerchiamo di aprirla usando questi crick! Svelto!> Le parole di Albert tremano per la tensione mentre armeggia con la porta chiusa. I due provano diverse volte a forzare l’apertura, ma i battenti restano saldamente bloccati al loro posto. Intanto dall’oscurità alle loro spalle il suono dei lamenti e dei passi orribilmente strisciati sull’asfalto si fa sempre più vicino.

<Questa porta è dannatamente resistente> si arrende Rudolf.

<Proviamo a passare dal retro prima che ci siano addosso!>  risolve Albert mentre si dirige verso l’angolo dell’edificio.

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Sul retro i due trovano un’altro ingresso e questa volta la porta cede sotto i colpi, Albert e Rudolf entrano nella cucina del ristorante e mentre Rudolf blocca l’ingresso alle loro spalle Albert fruga tra i tavoli di lavoro e trova una pesante mannaia. <Questa può tornare utile> esulta Albert proprio quando i due Zombie cominciano a battere i pugni contro la porta barricata.

Albert e Rudolf decidono di salire al piano superiore, quando vedono altre  creature avvicinarsi alle vetrine del ristorante.

<Ce ne sono altri!> esclama Rudolf <di male in peggio!>

I due salgono le scale mentre la porta posteriore cede e le vetrine si frantumano sotto i colpi feroci dei nuovi arrivati. L’interno del ristorante sta per essere invaso.

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Facendosi strada tra le stanze buie Albert e Rudolf trovano una seconda uscita che scende dal primo piano direttamente sul lato dell’edificio.

<Scendiamo alla svelta> suggerisce Rudolf <dobbiamo uscire di qua o faremo la fine del topo! Quei mostri sono sempre di più, e sono troppo vicini per i miei gusti>

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Arrivati ai piedi della scala Albert e Rudolf sentono i loro inseguitori scendere gli scalini alle loro spalle, a pochi passi di distanza.

<Dobbiamo cercare di fermarli> le parole di Albert sono a metà tra una domanda e una rassegnata constatazione.

<Da questa porta non possono uscire tutti insieme> risponde Rudolf <proviamo a tenerli dentro affrontandoli pochi alla volta… come alle Termopili!>

<Sì, giusto> conviene Albert <ma quelli alle Termopili hanno fatto un brutta fine>

<Allora noi dovremo fare meglio> taglia corto Rudolf alzando il crick, pronto a colpire.

I primi due Zombie emergono dalla porta goffamente, spintonandosi l’uno con l’altro per infilarsi nel pertugio lasciato aperto da Albert e Rudolf. I due riescono a tenere i nervi saldi e calano le armi sugli assalitori, abbattendoli entrambi.

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Mentre Albert e Rudolf stanno liberando le armi dai corpi dei morti, altri due Zombie si riversano fuori dalla porta, le mani che artigliano l’aria ed i denti che schioccano ad ogni morso dato a vuoto.

<Cazzo! Questo è davvero troppo> urla Rudolf quando il cadavere della cheerleader che gli sta di fronte gli afferra un braccio. Il panico ha la meglio, Rudolf si divincola e si allontana dall’orrido spettacolo della gola squarciata della ragazza da cui gorgogliano vagiti minacciosi.

Albert trova invece la forza di affrontante il suo assalitore, un giovane studente con un vistoso buco nel ventre, e con la mannaia che stringe nella mano destra spicca di netto la testa del ragazzo che cade a terra inerme.

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All’improvviso una deflagrazione scuote l’edificio ed illumina la notte circostante. Una bombola di gas, forse colpita del movimento scoordinato degli Zombie, esplode ed incendia l’edificio del ristorante, abbattendo gli Zombie rimasti all’interno, ma richiamandone molti altri attirati dal forte rumore.

<Forza!> urla Albert mentre si allontana di corsa dall’edificio in fiamme <corriamo verso al citta!>

<Non me lo faccio ripetere due volte> gli risponde Rudolf prima di lanciarsi a sua volta in una folle corsa.

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Approfittando dell’oscurità i due riescono ad allontanarsi lasciandosi alle spalle i mostruosi inseguitori. Dopo un miglio di corsa a perdifiato si fermando ansanti.

<Sai una cosa?> chiede Rudolf mentre tira finalmente fiato.

<Cosa?> gli risponde Albert ansimando.

<Non mi sono presentato> dice Rudolf porgendo la mano <mi chiamo Rudolf Rude, sono un agente di recupero crediti>

<Vorrei dire che è stato un piacere conoscerti> ribatte Albert <ma in fondo se questa è una serata di merda non credo sia colpa tua> con un sorriso tirato Albert stringe la mano di Rudolf <Comunque mi chiamo Albert e tutto sommato sono contento di averti incontrato>

Vai all’incontro successivo – Day 1.1